Arriviamo il 23 maggio nell’area sosta camper nel pomeriggio e veniamo accolti dal gestore in maniera impeccabile. Siamo stati a Sulmona alcuni anni fa ma avevamo a disposizione solo il parcheggio per il camper mentre ora abbiamo trovato questa area organizzata in maniera eccellente.

Gli stalli sono più di 30 e si ha a disposizione l’allaccio della corrente, che dovrà essere pagata a parte e il rubinetto dell’acqua potabile. All’entrata dell’area c’é il blocco dei servizi con docce calde comprese nel prezzo della sosta. In fondo si trova la postazione per il camper service e all’inizio, a sinistra di quando si entra i lavelli per le stoviglie e per lavare i panni sempre con acqua calda e i bidoni per la raccolta differenziata.

Area sosta camper Sulmona
Area sosta camper Sulmona

Fuori dall’ingresso c’é un bar che stanno organizzando anche per pranzi veloci e un punto di informazioni turistiche molto comodo per visitare la città. L’area si trova alle cordinate GPS 42°03’09.3″N 13°55’27.2″E – 42.052571, 13.924221

Giardini del Comune
Giardini del Comune
viale dei giardini
viale dei giardini

Giardini del Comune e Duomo di San Panfilo

Sulmona è famosa per la produzione di confetti e per aver dato i natali ad Ovidio, la città di Sulmona è un vero gioiellino che possiede molti siti di interesse storico e architettonico. Famosa sin dall’antichità per aver dato i natali al poeta romano Publio Ovidio Nasone, Sulmona è una cittadina signorile ma vivace che sorge al centro dell’ampia Conca Peligna, un altopiano che si trova a circa 350 metri di altitudine.

Il centro cittadino ha un vasto patrimonio storico architettonico, storico e culturale, mentre le aree circostanti sono l’ideale per gli amanti della vita all’aperto dato che sono ricche di itinerari per fare escursioni, passeggiate o percorsi in bicicletta.

Sulmona, una città che per il suo ampio patrimonio monumentale costruito in diversi stili è stata a lungo conosciuta come “Siena degli Abruzzi”.

Duomo di Sulmona
Duomo di Sulmona
Portale del Duomo
Portale del Duomo

Partendo dall’area sosta, salite le scale che portano al centro storico, arriviamo subito ai giardini della Villa comunale e, girando sulla destra, si raggiunge il Duomo, dedicato a San Panfilo, Patrono di Sulmona.

Sulmona si è sviluppata attorno al I° secolo a.C. durante l’epoca romana quando fu dato alla città un preciso impianto urbanistico e quando furono costruiti il foro e i principali templi pubblici. L’assetto viario di Sulmona deriva proprio all’epoca romana e l’attuale via principale della città, chiamata Corso Ovidio, è stata costruita sopra il cardo romano originale.

Questa via del centro confluisce nell‘ampia Piazza Garibaldi, dove si trova il famoso acquedotto fatto costruire da Manfredi di Svevia. La città era originariamente difesa da una cinta muraria che presentava sette portoni che consentivano l’accesso al centro.

Dopo i giardini della villa comunale giugiamo davanti il Duomo, la Cattedrale di San Panfilo.

Cattedrale di San Panfilo

Cattedrale di San Panfilo - battistero
Cattedrale di San Panfilo – battistero
Cattedrale di San Panfilo - Affresco della Crocifissione
Cattedrale di San Panfilo – Affresco della Crocifissione
Cattedrale di San Panfilo - l'organo
Cattedrale di San Panfilo – l’organo

La Cattedrale si trova fuori dal centro storico ed è dedicata a San Panfilo, patrono di Sulmona, le cui reliquie vengono portate in processione ogni anno il 28 Aprile.

Secondo la tradizione l’edificio religioso è stato edificato nell’VIII secolo sulle rovine di un precedente tempio pagano.

Tuttavia la chiesa ha subito diversi lavori di restauro e rifacimento negli anni in seguito anche alle diverse scosse di terremoto che hanno colpito la zona.

Attualmente l‘esterno presenta una facciata a coronamento orizzontale, suddivisa in due livelli, mentre l’interno è suddiviso in 3 navate con 3 absidi semicircolari e il soffito è pregevolmente affrescato.

interno della cattedrale di San Panfilo
interno della cattedrale di San Panfilo

La Cripta della Cattedrale

la cripta di San Panfilo
la cripta di San Panfilo
Cripta della Cattedrale
Cripta della Cattedrale
Cripta della Cattedrale
Cripta della Cattedrale
Madonna delle Fornaci
Madonna delle Fornaci
Scranno vescovile
Scranno vescovile
Reliquie di San Panfilo
Reliquie di San Panfilo

Scendiamo nella Cripta che è la parte più antica della chiesa e qui si trova l’altare, in marmi policromi in cui sono custodite le reliquie di San Panfilo, patrono di Sulmona. Questa cappella fu edificata nel 1662 per un voto fatto perché la città di Sulmona scampò, dalla peste che aveva colpito il Regno di Napoli nel 1656. Mentre, sotto l’altare della cappella, troviamo le ossa del Santo, il cranio si trova nel busto realizzato, nel 1459, in argento e rame che si trova nella stanza adiacente la cripta insieme al altre reliquie.

Madonna delle Fornaci

Originariamente questa pregevole scultura era collocata in una chiesetta situata nei pressi di Porta Roma, nel medioevale Borgo Pinciano, dove erano presenti numerose fornaci e da queste viene il curioso nome di “Madonna delle Fornaci“.

Questo gruppo scultoreo, opera di scuola bizantina risalente all’XI-XII° secolo, conserva ancora delle tracce di policromia che, stando alle indagini eseguite nel corso del recente restauro, non è quella originale.

Anche la testa del Bambino, perduta anticamente, è stata rifatta nel XVII° secolo.

Monumento sepolcrale
Monumento sepolcrale
Cripta
Cripta

La Cripta

La Cripta è la parte più antica della Cattedrale. Costruita, forse, nell’VIII° secolo ha subito notevoli rifacimenti nel 1075.

Nel 1807 le colonne e i capitelli vennero manomessi per essere rivestiti di stucchi e marmi. Questi vennero rimossi nel 1910 per farli tornare all’aspetto originario.

Stanza delle Reliquie
Stanza delle Reliquie

Sempre nella cripta troviamo un monumento sepolcrale, dietro il quale c’é un pregevole affresco raffigurante la Madonna con Bambino tra San Michele e San Giovanni Battista.

Accanto la cripta si trova una stanza che oltre a contenere il busto di San Panfilo contiene altre reliquie di Santi e nella parete opposta troviamo dei pannelli che riassumono la storia di Pietro del Morrone, divenuto poi Papa Celestino V°.

  • Cattedrale San Panfilo
    Cattedrale San Panfilo

Usciamo dalla Cattedrale e proseguiamo sempre su corso Ovidio e prima di arrivare alla chiesa della SS. Annunziata troviamo la chiesa della SS: Trinità dove si svolge l’Adorazione Eucaristica perenne, per cui, fatta una foto, in punta di piedi, dopo una preghiera, ce ne andiamo verso la prossima chiesa.

Chiesa SS. Trinità
Chiesa SS. Trinità
interno Chiesa SS. Trinità
interno Chiesa SS. Trinità

Casa Santa della SS. Annunziata

La Casa Santa della SS. Annunziata è, molto probabilmente il complesso più importante di Sulmona che è composto dalla Chiesa della SS. Annunziata e dal palazzo adiacente. La chiesa risalente al periodo medievale è stata colpita da diversi terremoti ed ha per questo subito molti interventi di restauro; l’edificio attiguo, invece, costruito nel 1320 dalla confraternita laica dei Compenitenti (o della Penitenza) era inizialmente un ospedale con scopi assistenziali.

La chiesa, fondata nel 1320 dalla confraternita dei Compenitenti assieme all’annesso ospedale, non conserva tracce della originaria costruzione, sia a causa dei danni subiti nel terremoto del 1456, sia per gli interventi di trasformazione architettonica che ne modificarono radicalmente la struttura dell’inizio del XVI secolo. Inoltre, un altro rovinoso evento sismico, quello del 1706 condusse a un nuovo, importante intervento di ricostruzione che diede alla chiesa un aspetto barocco, con una facciata imponente a due ordini di colonne, opera, quest’ultima del Maestro Norberto Cicco di Pescocostanzo.

La Casa Santa della SS. Annunziata
La Casa Santa della SS. Annunziata
facciata della Casa Santa della SS. Annunziata
facciata della Casa Santa della SS. Annunziata
interno della Casa Santa della SS. Annunziata
interno della Casa Santa della SS. Annunziata
Sulmona la città dei confetti
interno della Casa Santa della SS. Annunziata

  • facciata della Casa Santa della SS. Annunziata --
    facciata della Casa Santa della SS. Annunziata --

Dopo la visita di questa chiesa, arriviamo presso la chiesa di San Francesco, che troviamo chiusa. Nonostante ciò riusciamo a fotografare l’interno.

interno chiesa San Francesco
interno chiesa San Francesco

Proseguiamo fino ad arrivare in piazza Garibaldi dove troviamo a sinistra la Rotonda di San Francesco della scarpa. La prima menzione della chiesa di San Francesco della Scarpa risale al 1241, anno in cui la sua costruzione era stata già ultimata; nel 1290, per volontà del re Carlo II d’Angiò, venne riedificata ed ampliata in un complesso architettonico molto più imponente del precedente, tale da risultare “la più importante chiesa francescana medievale d’Abruzzo”

Rotonda di San Francesco della scarpa
Rotonda di San Francesco della scarpa
Fontana del Vecchio
Fontana del Vecchio

La chiesa attuale non corrisponde a quella di età angioina,  in gran parte crollata in seguito ai vari terremoti, bensì alla sua ristrutturazione settecentesca.

Già il terremoto del 1456, infatti, aveva seriamente compromesso la fabbrica, ma a provocare danni irreparabili fu il sisma verificatosi nel 1706: con il crollo della campata superiore del fronte si persero tutta l’opera di traforo del rosone e le strutture interne delle tre navate.

Rovinarono anche il campanile e l’intera zona presbiteriale, di cui restano oggi solo parte del perimetro poligonale delle absidi e il monumentale ingresso laterale affacciato su Corso Ovidio, rimasti isolati dal corpo della nuova chiesa, che venne ricostruita più piccola e ad una sola navata.

Chiesa del Carmine

Costeggiamo piazza Garibaldi e arriviamo alla Chiesa della Madonna del Carmine.

La chiesa, con l’annesso alloggio per i pellegrini o ospedale, fu eretta nel 1225 per volere di Gentile di Gualtiero di Benedetto Pagano in una zona esterna alla città, fuori Porta Salvatoris. La chiesa, inizialmente intitolata a Sant’Agata, fu ceduta inizialmente dal Pagano al Capitolo di San Pietro di Roma e, successivamente, da questo passò al Capitolo della Cattedrale di Sulmona dietro un canone annuo.

Chiesa del Carmine - facciata
Chiesa del Carmine – facciata
Chiesa del Carmine - interno
Chiesa del Carmine – interno
Chiesa del Carmine
Chiesa del Carmine
Chiesa del Carmine - interno
Chiesa del Carmine – interno

Chiesa di Santa Maria della Tomba

Arriviamo poi a visitare la Chiesa di Santa Maria della Tomba che deve il suo nome al fatto che secondo la tradizione fu eretta sopra un sepolcro pagano da cui deriva il nome “della Tomba”; secondo altre leggende, invece, l’edificio sarebbe stato edificato sopra la casa del poeta Ovidio. In realtà, dato che la chiesa è dedicata alla Vergine Assunta, il titolo Santa Maria della Tomba è l’abbreviazione di “Santa Maria dalla Tomba Assunta in cielo”.

I primi cenni storici su questo complesso, considerato uno tra i più importanti edifici religiosi di Sulmona, risalgono al XIII-XIV secolo quando questo dava il nome ad un intero borgo.

Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diversi lavori di ristrutturazione e varie trasformazioni che ne hanno modificato l’aspetto originario, l’ultimo intervento risale a qualche anno fa in seguito al terremoto che ha colpito L’Aquila.

Facciata chiesa Santa Maria della Tomba
Facciata chiesa Santa Maria della Tomba

Affacciata su Piazza del Plebiscito, l’edificio religioso presenta una facciata in stile romanico-gotico con un portale gotico che ospita lo stemma della famiglia Aragona ed è sovrastato da un rosone quattrocentesco. L’interno ha una pianta a croce latina e tre navate con il presbiterio che ha un abside semicircolare e il soffitto a capriate lignee.

Interno chiesa Santa Maria della Tomba
Interno chiesa Santa Maria della Tomba
Interno chiesa Santa Maria della Tomba
Interno chiesa Santa Maria della Tomba
Interno chiesa Santa Maria della Tomba
Interno chiesa Santa Maria della Tomba
Interno chiesa Santa Maria della Tomba 3
Interno chiesa Santa Maria della Tomba 3
Interno chiesa Santa Maria della Tomba 4
Interno chiesa Santa Maria della Tomba 4
Interno chiesa Santa Maria della Tomba 1
Interno chiesa Santa Maria della Tomba 1

Porta Napoli

Dopo la visita della chiesa arriviamo presso l’ingresso meridionale del centro storico che permette di accedere alla strada principale di Sulmona, ovvero Corso Ovidio. Porta Napoli ha una pianta rettangolare, la parte inferiore è caratterizzata da un bugnato rustico mentre l’area superiore presenta una superficie muraria liscia e ospita una finestra le cui mensole d’imposta custodiscono bassorilievi di epoca romana con scene di caccia e riti sacrificali.

Porta Napoli facciata esterna
Porta Napoli facciata esterna
Porta Napoli facciata interna
Porta Napoli facciata interna
Corso Ovidio
Corso Ovidio

Torniamo indietro fino a ritornare in piazza Garibaldi dove troviamo l’acquedotto medioevale che sorge lungo il margine occidentale della piazza e fu costruito nel 1256 da Re Manfredi di Svevia.

Piazza Garibaldi e l’acquedotto medioevale

Lungo circa cento metri quest’opera è la rappresentazione non solo della crescita economica e demografica di Sulmona in quel periodo, ma anche del suo importante ruolo dato che era sede del Giustizierato e luogo di una delle più importanti fiere annuali istituite nel Regno di Sicilia per favorire gli scambi commerciali.

Al fine di consentire il rifornimento idrico della città, Manfredi di Svevia costruì questo acquedotto per facilitare l’afflusso delle acque dal fiume Gizio. L’acquedotto composto da arcate ogivali sorrette da robusti piloni in pietra calcarea locale alimentava i mulini locali, serviva le botteghe artigiane e forniva acque alle fontane cittadine.

Acquedotto medioevale
Acquedotto medioevale

Piazza Garibaldi, detta anche Piazza Maggiore, cioè la piazza principale di Sulmona dove un tempo si teneva il mercato. La piazza ha dimensioni davvero enormi e qui si trova il famoso acquedotto medievale, risalente al periodo svevo, e la Fontana del Vecchio una delle più antiche di Sulmona che deve il suo nome alla statua barbuta che è scolpita e che viene ricollegata a Solimo, fondatore della città.

La Piazza ospita diversi edifici antichi come la Chiesa di San Filippo Neri, la Chiesa monasteriale di Santa Chiara d’Assisi, adibita a Museo Diocesano, la Chiesa di San Rocco, Palazzo Anelli e al centro della piazza c’è una fontana realizzata dal mastro Felice di Cicco.

Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa San Filippo Neri
Chiesa Santa Chiara esterno
Chiesa Santa Chiara esterno
Chiesa Santa Chiara interno
Chiesa Santa Chiara interno
Fontana piazza Garibaldi
Fontana piazza Garibaldi

La costruzione della chiesa e dell’oratorio di San Filippo Neri ebbe inizio alla metà del XVII secolo e si concluse nel 1677. La congregazione, però, in principio, ebbe sede – insieme a quella dei Padri Gesuiti – presso la chiesa di Sant’Ignazio, situata in piazza XX Settembre e oggi non più esistente; solo in un secondo momento si trasferì in Piazza Maggiore l’attuale Piazza Garibaldi.

Il terremoto del 1706 costrinse ad una ricostruzione del complesso, di cui si fece magnanimamente carico il barone Giambattista Mazara tra il 1785 e il 1794, meritando la lapide commemorativa posta sulla parete destra della chiesa; l’annesso convento dovette assumere notevole decoro, tanto che nel 1796 poté persino ospitare il re Ferdinando IV di Borbone in visita alla città.

La fondazione del monastero di Santa Chiara, si fa risalire agli anni compresi tra il 1260 e il 1269 e all’opera della beata Floresenda o Floresella, figlia del conte di Palena, Tommaso di Caprifico.

E’ sicuramente uno dei più antichi insediamenti monastici delle clarisse nel Regno di Napoli e, col tempo, diventò anche tra i più ricchi e meglio dotati, grazie soprattutto alle numerose ed ingenti donazioni; la riforma dell’ordine religioso, tuttora vigente, fu formulata proprio nel convento di Sulmona. Attualmente l’edificio conventuale ospita, al primo livello, il Polo Culturale Civico Diocesano di Santa Chiara e per visitare la chiesa bisogna rivolgersi ad esso.

La città dei confetti

Dopo la visita del centro storico di Sulmona, stanchi, torniamo al camper e , il giorno dopo, decidiamo di visitare il Museo del Confetto Pelino che si trova un po’ fuori città. Entriamo nello show-room della fabbrica di confetti da dove, poi, parte il percorso museale.

Il museo è su tre piani e già salendo le scale si possono vedere fotografie, pagine di giornali e attestati per i fondatori della fabbrica.

  • Museo del confetto
    Museo del confetto

Arriviamo al primo piano dove sono esposti oggetti utilizzati per le bomboniere, sia in ceramica che in argento,e oltre a questo alcuni oggetti che sono utilizzati negli uffici e che ne raccontano la storia.

Nel secondo piano si trovano i macchinari per la produzione dei confetti e dei liquori con macchinari ed attrezzi del passati.

Nel terzo piano c’é una stanza per l’incontro con i visitatori dove è possibile visionare anche un filmato che racconta la storia della ditta e dei suoi fondatori.

Ritornando verso l’uscita, da una vetrata possiamo vedere il laboratorio così com’é oggi, con il personale al lavoro.

Fabbrica confetti Pellino
Fabbrica confetti Pellino

Facciamo ritorno al camper, poi partiamo in direzione dell’Eremo di Sant’Onofrio sul monte Marrone.