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Sicilia in camper da Ragusa a Agrigento
Quindi cambio programma, dopo aver visto le previsioni ed osservato il cielo, decidiamo di non visitare Modica ed andare a Marina di Ragusa presso il Camping Baia del Sole (36°46’54.6″N 14°34’02.8″E).
Decidiamo di fermarci in questo camping anche considerando la possibilità di ottenere uno sconto con la tessera “Sicily Camping Tour”. Il camping si trova proprio vicino il lungomare e per andare a Marina di Ragusa ci vogliono circa 15 minuti a piedi percorrendo un bellissimo lungomare.
Ragusa
Il parcheggio è asfaltato ma in pendenza.
Ragusa Ibla – Chiesa delle Anime del Purgatorio
Ragusa Ibla – Duomo di San Giorgio
Ragusa Ibla – interno chiesa San Giuseppe
Fu una delle poche chiese ragusane a resistere al terremoto del 1693, evento disastroso che mise in ginocchio i paesi della valle di Noto e che fece crollare anche l’antico duomo di Ragusa Ibla, di cui oggi rimane solo il portale.
Salendo le scale che si trovano davanti la chiesa si arriva fino alla chiesa di S. Maria delle Scale o delle Cateratte, la più antica della città, è stata ricostruita dopo il terremoto del 1693 conservando parti dell’originaria struttura quattrocentesca nonché portale e campanile.
L’interno, in stile gotico rinascimentale, conserva una pala d’altare in terracotta policroma. Dalla sua vetta rocciosa scopriamo uno dei panorami più belli di Ibla e dove si può vedere la cupola blu della chiesa di Santa Maria dell’Itria.
Duomo di San Giorgio – l’abside
Ragusa-chiesa-Santa-Maria-del-Gesù
Ragusa
Ragusa-Santa-Maria-delle-Scale
Ragusa-Santa-Maria-dei-Miracoli
Panorama di Ragusa
Andiamo verso Ragusa Ibla e durante il tragitto, vista anche l’ora, ci fermiamo per il pranzo presso la Trattoria “La terrazza dell’orologio”, un po’ caro ma con piatti ottimi ed un servizio impeccabile.
Riprendiamo il cammino verso il Duomo di San Giorgio e nel tragitto arriviamo fino a Palazzo Rocca dove troviamo un info-point per prendere una cartina della città. Proseguiamo fino ad arrivare in Piazza Duomo.
Sono le 15,30 e il Duomo aprirà solo alle 16,00 quindi decidiamo di fare un giro con il “Trenino del Barocco” (costo del biglietto €. 5,00 a persona) che parte proprio da questa piazza.
Ritornati dal giro, che è durato circa 30 minuti, andiamo a visitare il Duomo di San Giorgio salendo la scalinata a sinistra della Collegiata. Linterno, a croce latina, è molto bello. Alla destra troviamo una bella statua di San Giorgio a cavallo e nella Cappellina a fianco dell’altare troviamo il SS. Sacramento.
A sinistra dell’abside, sopra l’altare, un pregevole dipinto che raffigura San Giorgio nell’atto di combattere il drago.
Continuiamo il giro arrivando in fondo alla piazza del Duomo e a destra troviamo la Chiesa di San Giuseppe (aperta al pubblico) con a fianco il palazzo del Municipio e di fronte a questo il Circolo di Conversazione.
Scendendo ancora arriviamo al Palazzo Donnafugata, residenza cittadina del Barone di Donnafugata, di seguito la Chiesa di S. Maria Maddalena che una volta fungeva da lazzaretto ed infine arriviamo al Giardino Ibleo, all’interno del quale troviamo la bellissima Chiesa di Sant’Agata ai Cappuccini (aperta), la Chiesa di San Giacomo e la Chiesa della Madonna del SS. Rosario.
Ragusa – Trattoria “La terrazza dell’orologio”
Ragusa – Trattoria “La terrazza dell’orologio”
Ragusa – Trattoria “La terrazza dell’orologio”
Ragusa è una bellissima città e noi non l’abbiamo potuta visitare completamente; l’unico rammarico è che molti siti non erano aperti al pubblico e la pausa fra la chiusura antimeridiana e l’apertura pomeridiana è un po’ lunga.
Castello di Donnafugata
Posteggiamo il camper nel parcheggio che si trova poco prima del castello, sterrato con una leggera pendenza pagando €. 2,50 per tutta la giornata.
Prima di entrare passiamo per il borgo dei contadini che oggi è stato trasformato in negozi di souvenirs e ristoranti formato da basse casupole.
Nella biglietteria chiediamo un biglietto completo per visitare la mostra di abiti, il castello ed il giardino.
Il castello sorge su un’antica masseria e la trasformazione è avvenuta a partire dal XIX° secolo per poi continuare nel tempo sino agli inizi del XX° secolo ad opera del barone Corrado Arezzo.
Castello di Donnafugata – Museo del costume
Castello di Donnafugata – Museo del costume
Castello di Donnafugata – salotto delle donne
Per comprendere pienamente l’essenza del Castello di Donnafugata si deve tener conto di un elemento: non nasce castello, lo diventa.
Quando Vincenzo Arezzo nel 1648 lo acquista, diventando il primo Barone di Donnafugata, lo stabile è poco più che una torre con recinto a protezione di una vasto feudo.
Castello di Donnafugata- sala della musica
Castello di Donnafugata – sala del biliardo
Fra le molte attenzioni, la regina Bianca attirò anche quelle del Conte di Modica, Bernardo Cabrera, che, narra la leggenda, rinchiuse la Regina Bianca nella torre quadrata sperando di convincerla a sposarlo e diventare così re di Sicilia. Bianca riuscì a fuggire, proseguendo la sua fuga in Sicilia di castello in castello.
Lasciando da parte le presunte fughe femminili, secondo i più il nome “Donnafugata” deriva dalla lingua araba che battezzò come Ayn As Jafaiat (= Fonte della Salute) una sorgente che sgorga nei pressi del castello.
Castello di Donnafugata- sala degli Stemmi
Castello di Donnafugata – parco del castello
Quando a Donnafugata arrivavano ospiti di un certo prestigio (e non furono pochi) era consuetudine “predisporre una passeggiata” con l’accompagnamento di una piccola banda musicale.
E come ogni monumento anche il giardino aveva la sua cartolina speciale, anzi la produceva da sé: il barone Corrado Arezzo era riuscito infatti ad ottenere una particolare concessione: le foglie dei ficus del parco potevano essere utilizzate come cartoline e spedite da Donnafugata.
Ai piedi della scalinata scenografica, dominata in alto da due sfingi egizie e, in basso, da due leoni.
Castello di Donnafugata – parco-del-castello
Castello di Donnafugata – parco del castello
Dietro il colonnato di chiaro gusto neoclassico si trova la sala dove gli ospiti potevano ripararsi dal sole, giocare, dedicarsi a liete conversazioni e soprattuttodegustare bevande, dolci e ottime granite.
Molto diffusa era la granita al gelsomino detta “scursunera”.
La collina artificiale è una citazione del mito dell’Arcadia, ed in particolare del monte Parnaso, luogo consacrato al culto del dio Apollo e alle Muse.
Complice la posizione leggermente elevata e obliqua rispetto al viale, che garantiva una ottima e “utile” visuale, il barone si deliziava così a osservare le reazioni dei malcapitati alle prese con i getti d’acqua che inzuppavano i loro magnifici abiti ottocenteschi.
Castello di Donnafugata – Tempietto
Sullo sfondo, una vasca d’acqua rievoca il culto delle ninfe, oltre a ricordare il Mouseion, il luogo delle Muse, dove l’acqua che sgorga dalle grotte del Parnaso è metafora della poesia.
Oltre a fungere da “camera rustica dello scirocco”, la grotta è il simbolo esoterico per eccellenza e rappresenta la cavità uterina della Terra, intesa come Madre e Matrice.
È in questa anticamera del mondo sotterraneo che ha inizio il percorso iniziatico verso la Conoscenza. Entrare in questo arcano antro vuole dire entrare nel grembo protettivo di Madre Terra per essere “ripartoriti”.
su gran parte del giardino e sulle campagne circostanti.
La visita al Castello di Donnafugata è terminata, dopo un veloce pasto nel camper a base di verdure e arancini, proseguiremo il nostro viaggio della Sicilia in camper andando a Caltagirone, la città della ceramica.
Caltagirone, la città della ceramica
Caltagirone – Scala Santa Maria del Monte
L’area sosta indicata non è proprio uno specchio di pulizia e nel piazzale c’é anche un camioncino per lo street-food con tanto di tavoli e panchine e per questo ci spostiamo nel piazzale sottostante che sembra più tranquillo e dopo una veloce rinfrescata partiamo per la visita della città.
Prendendo le scale che si trovano proprio di fronte all’ingresso del parcheggio, ci troviamo subito davanti la Basilica di San Giacomo dedicata al Santo Patrono della città che ha un interno bellissimo.
Proseguendo, arriviamo in piazza del Municipio dove si trova l’ufficio turistico. Alla sinistra della piazza troviamo la chiesa di San Giuseppe e la famosa e suggestiva scala Santa Maria del Monte con i suoi 142 gradini in maiolica.
Approfittiamo per fare alcuni acquisti di souvenirs poi proseguiamo la visita del centro storico.
Visitiamo la Basilica di San Giuliano dove all’interno troviamo un bellissimo ed interessante Presepe della Passione di Gesù Cristo
Caltagirone – Basilica San Giuliano
Caltagirone – Basilica San Giuliano
Caltagirone – Basilica San Giacomo
Proseguendo nella via arriviamo al Carcere Borbonico con a fianco la Chiesa di Sant’Agata poi, superando il Ponte San Francesco con delle belle maioliche incastonate nelle spallette del ponte, arriviamo all’omonima chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata.
Caltagirone – Chiesa SantAgata e Carcere Borbonico
Caltagirone – Chiesa San Francesco di Paola
Caltagirone – Scala Santa Maria del Monte
Caltagirone – Scala Santa Maria del Monte
Caltagirone – Scala Santa Maria del Monte
24 maggio riprendiamo la visita di Caltagirone salendo la Scala di Santa Maria al Monte per arrivare all’omonima chiesa.
Ridiscendiamo la scalinata per poi girare a sinistra per andare a visitare la chiesa di San Giorgio, anche questa chiusa.
Nel tragitto possiamo osservare la Palazzina delle Magnolie poi la chiesa di San Domenico o del Rosario, chiusa, e di fronte a quest’ultima troviamo aperta la chiesa del SS. Salvatore e Monastero delle Suore Benedettine di Clausura.
Qui abbiamo avuto fortuna di conoscere un poliziotto in pensione, appassionato di arte e custode del Presepe meccanico in terracotta.
Questo presepe è stato insignito come miglior presepe meccanico di tutta Europa per la sua caratteristica che i meccanismi sono applicati a statuine di terracotta.
Caltagirone – piazzale della Chiesa di Santa Maria del Monte
Caltagirone – esterno Chiesa di Santa Maria del Monte
Il suo rammarico, come d’altronde il nostro, è quello che non si capisce il valore del territorio e delle sue bellezze, che potrebbe dare lavoro a tanti giovani e portare ricchezza.
Caltagirone – Chiesa di San Domenico
Caltagirone – Scala Santa Maria del Monte
Caltagirone – Quadro in maiolica chiesa San Francesco di Paola
Caltagirone – piazza del Duomo
Caltagirone – ingresso Giardino pubblico
Caltagirone – Giardino pubblico
Caltagirone – Municipio
Nel pomeriggio ritorniamo per visitare il Museo delle Carceri borboniche e la chiesa di San Francesco da Paola per arrivare infine ai Giardini Comunali.
Caltagirone – Maioliche della Galleria Sturzo
Un’altra nota dolente è, sicuramente, l’Amministrazione Comunale che non rende fruibile, ai visitatori, questo patrimonio.
Pensare che su circa 35 chiese esistenti ne sono aperte ai visitatori solo 6 o 7 e non trovi una guida turistica che ti faccia da cicerone.
Sicuramente il lavoro a Caltagirone non manca, grazie anche dai moltissimi laboratori e negozi di ceramiche, ma incentivare il turismo è sempre una possibilità di lavoro per tuttiPernottiamo ancora a Caltagirone poi domattina, dopo aver fatto camper service, partiamo alla volta di Piazza Armerina.
Villa romana del Casale
Villa del Casale – le Terme
Decidiamo di mangiare qualcosa all’interno del camper per poi effettuare la visita del sito quando ci sarà un po’ più di calma. Il biglietto d’ingresso costa €. 10,00 a persona.
Villa del Casale – cortile interno
Villa del Casale – i mosaici
Villa del Casale – i mosaici
Arrivando dall’ingresso vediamo le terme della villa, molto grandi, tanto che, si presume che venissero utilizzate anche dai non residenti la villa.
Dopo aver superato le terme si arriva all’ingresso principale dove si apre un cortile con delle colonne ed un vestibolo dove venivano accolti e salutati gli ospiti e da lì si vede il peristilio con una grande piscina rettangolare. La visita prosegue passando per le stanze della servitù e degli ospiti.
Villa del Casale – i mosaici
Villa del Casale – i mosaici
Villa del Casale – i mosaici
Villa del Casale – i mosaici
Proseguendo nella visita possiamo vedere altre stanze con pavimenti meravigliosi in mosaico perfettamente, nei limiti del possibile, mantenuti.
Villa del casale – la stanza delle 10 ragazze
Villa del Casale – la stanza di Ulisse e Polifemo
Proseguiamo la visita di altre stanze dove possiamo osservare mosaici raffiguranti: le dieci ragazze, Ulisse e Polifemo, Gare di fanciulli cacciatori fino ad arrivare al Cubicolo con la scena erotica.
Villa del Casale – Cubicolo con la scena erotica
Villa del Casale – la Basilica
La visita è durata circa 2 ore. Torniamo al camper molto soddisfatti per quanto abbiamo visto quindi partiamo alla volta di Enna.
Enna, la provincia più alta d’Italia
Troviamo il parcheggio comunale in via Ottavio Catalano, Parcheggio Pisciotto (37°33’47.8″N 14°16’45.2″E), dove c’è anche la possibilità di usufruire dei mezzi pubblici gratuiti per arrivare in centro in piazza Garibaldi. Molto comodo in quanto, gli autobus, hanno una frequenza di circa 8-10 minuti.
Enna – statua dello schiavo libero
Enna – Castello Lombardia
Enna – Castello Lombardia
Bisogna considerare che tutti i siti storici aprono alle 10,00 è inutile prendere l’autobus prima delle 9,45 anche perché per arrivare in centro ci si impiega circa 10 minuti.
Arrivati al capolinea, anche seguendo il consiglio dell’autista del bus, ci incamminiamo subito verso il Castello di Lombardia dove acquistiamo il biglietto cumulativo anche per la visita alla Torre di Federico II° al prezzo di €.3,00 ed iniziamo la visita delle mura e delle torri.
Dopo la visita al Castello andiamo oltre fino Torniamo indietro e proseguendo per via Roma, la via dove si trova quasi tutti i siti più interessanti di Enna.
Enna – mostra del vestiario delle Confraternite
Il Duomo, che all’esterno sembra una chiesa austera, all’interno troviamo un’esplosione di bellezza.
Enna – interno del Duomo di San Giorgio
Enna – Pulpito del Duomo San Giorgio
Di fronte alla chiesa c’é il Palazzo Pollicarini di cui è possibile vedere solo la facciata perché edificio privato.
Continuiamo il giro arrivando alla Chiesa di San Giuseppe che troviamo chiusa (aprirà nel pomeriggio alle 18,00) poi giriamo dietro la chiesa per arrivare alla chiesa del SS. Salvatore sede di una delle Confraternite che curano il trasporto della Madonna Addolorata durante la Processione della Settimana Santa.
Enna – interno del Duomo San Giorgio
Enna – interno del Duomo San Giorgio
Enna – interno del Duomo San Giorgio
Enna – Mausoleo di Santa Chiara
Enna – Mausoleo della Chiesa di Santa Chiara
Enna – Mausoleo della Chiesa di Santa Chiara
Arriviamo alle Chiese di San Tommaso e delle Anime Sante e, andando ancora avanti, arriviamo al Monastero di Montesalvo. Torniamo indietro e arriviamo alla Torre di Federico II°.
Saliamo gli scalini fino ad arrivare in cima da cui si può godere di un meraviglioso panorama sulla città.
Si è fatto tardi quindi troviamo tutte le chiese chiuse e ci accontentiamo di fotografare gli esterni.
Enna – Chiesa di San Tommaso
Enna – Chiesa delle Anime Sante
Enna – Chiesa San Cataldo
Enna – Torre di Federico II
Enna – interno della Torre di Federico II
Enna – Monastero di Montesalvo
La viabilità per arrivare a Caltanissetta, a causa dei lavori in corso, è molto incasinata e arriviamo nel parcheggio che avevamo trovato dietro le Poste centrali (37°29’21.8″N 14°02’44.9″E) abbastanza tardi.
Fortunatamente abbiamo potuto vuotare le acque nere e grigie in un’area di servizio nell’autostrada prima di arrivare ma non è stato possibile caricare acqua. Questo parcheggio si trova a una notevole distanza dal centro storico per cui decidiamo di saltare la visita di Caltanissetta e domani, dopo aver visto le previsioni meteo decideremo la prossima tappa.
Agrigento e la Valle dei Templi
Camping Valle dei Templi a San Leone
il porticciolo di San Leone
28 maggio la Valle dei Templi
Valle dei Templi – percorsi sotterranei
Prendiamo il bus per arrivare all’ingresso della Valle dei Templi arrivando verso le 11,00 e ci rechiamo alla biglietteria dove ci viene proposto anche un giro nella Necropoli cristiana della Valle dei Templi accompagnati da una guida, Roberta, che è laureata in Archeologia.
Complessivamente spendiamo € 20,00 a persona.Il caldo aumenta sempre di più e la differenza con le temperature dei giorni precedenti si sente notevolmente ma la bellezza del sito ripaga il sacrificio.
Valle dei Templi – percorsi sotterranei
Valle dei Templi – percorsi sotterranei
Roberta inizia con una sommaria spiegazione della storia dell’antica Akragas fino alla dominazione romana che da il nome di Agrigentum alla città.
Nell’antichità, le sepolture dei morti venivano fatte all’esterno delle città ma dopo l’arrivo della Cristianità i defunti dovevano essere sepolti all’interno delle mura cittadine.
La necropoli sotterranea era sicuramente un luogo di sepoltura per persone ricche o importanti mentre il popolo veniva sepolto all’esterno scavando i loculi nella roccia.
Entrando nei sotterranei abbiamo un momento di frescura ma che al momento dell’uscita, con lo sbalzo termico ripaghiamo immediatamente.
Valle dei Templi – percorsi sotterranei
Valle dei Templi – Tempio Dioscuri
Valle dei Templi – Tempio di Ercole
Valle dei Templi – Tempio della Concordia
Valle dei Templi – Tempio della Concordia
Valle dei Templi – Tempio della Concordia
Valle dei Templi – rovine
Valle dei Templi – Tempio di Ercole
Valle dei Templi – Tempio di Giunone
Valle dei Templi – Tempio di Giunone
Valle dei Templi – Terza porta
Valle dei Templi – Villa Aurea
29 maggio Realmonte -Scala dei Turchi (37°17’30.1″N 13°28’22.1″E) dopo aver fatto camper service e pagato il camping € 46,00 per due notti partiamo alla volta della Scala dei Turchi. La giornata è un po velata ma la temperatura sta aumentando.
Ci fermiamo al belvedere per scattare un paio di fotografie poi proseguiamo alla vota di Sciacca.
Sicilia in camper da Ragusa a Agrigento – Scala dei Turchi Realmonte
Sicilia in camper da Ragusa a Agrigento – Scala dei Turchi Realmonte
Termina qui la terza parte del nostro giro della Sicilia in camper. Nella prossima puntata partiremo da Sciacca per arrivare a Trapani, visitando Selinunte, Mazara del Vallo, Marsala e l’isola di Mozia con le saline dello Stagnone.