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Siamo arrivati all’ultima tappa del Molise, Agnone le chiese e le campane. Dopo la visita di Isernia, decidiamo di riposarci un po’ sulle rive del Lago di San Vincenzo presso il Camping “Oasi Delle Mainarde”, per poi andare a Agnone per visitare le chiese e il Museo delle campane della Pontificia Fonderia Marinelli.
Oasi Delle Mainarde
Il camping
Stiamo per arrivare all’ultima tappa della regione del Molise. Approfittiamo del week-end per riposarci, anche in previsione delle future camminate che ci aspettano.
Il Camping “oasi delle Mainarde” dove puoi fare camper service si trova alle coordinate GPS 41°38’45.6″N 14°02’47.8″E – 41.646000, 14.046607 .
Qui ci sono svariate piazzole con allaccio della corrente elettrica ma non è molto comodo l’utilizzo dei servizi perché esiste solo un blocco bagni con docce calde e queste ultime sono a pagamento e hanno una durata molto breve.
Anche il prezzo giornaliero non è dei più economici anche se il posto è veramente tranquillo e bello. Il camping si trova a circa tre chilometri dal paese di Castel San Vincenzo.
Agnone le chiese e le campane
La città di Agnone sorge su di un’altura ed è completamente circondata da vallate con boschi e praterie che la separano da altre montagne. Arriviamo ad Agnone nel pomeriggio e troviamo facilmente l’area sosta camper.
Questa si trova a fianco del campo sportivo della città ma ha una forte pendenza. I posti adibiti al parcheggio camper si trovano in alto a destra in cui si trova anche una colonnina per l’allaccio alla corrente elettrica e poco prima l’area per il camper service.
Fare attenzione che il rubinetto dell’acqua potabile è disattivato per cui non è possibile caricare acqua potabile.
L’area sosta vicino lo stadio dove è presente il carico e scarico e allaccio corrente 41°48’41.0″N 14°22’42.2″E – 41.811383, 14.378382.
Il centro cittadino
Il centro cittadino di Agnone è nato in epoca sannitica, come testimoniato da alcuni resti delle mura ciclopiche e vari altri reperti tra cui la Tavola di Agnone, risalente al III secolo avanti Cristo e conservata al British Museum di Londra.
Agnone è celebre anche per tutte le sue chiese. Se ne contano una dozzina dentro le mura cittadine, più numerose altre sul territorio comunale.
Sfortunatamente la maggior parte di queste sono chiuse e quindi non visitabili.
Partiamo dall’area sosta e ci rechiamo presso la Pro Loco cittadina per chiedere informazioni su cosa vedere e soprattutto quali monumenti e chiese sono visitabili ma, l’addetto allo sportello ne sapeva meno di noi e non ci è stato per nulla utile.
Siamo andati alla cieca tenendo conto solo della piantina della città fotografata vicino la Pro Loco. Iniziamo quindi il nostro giro visitando la prima chiesa che si trova proprio a fianco dell’ufficio della Pro Loco.
Agnone le chiese e le campane: Sant’Emidio
La Chiesa di Sant’Emidio è sicuramente una tra le chiese più particolari di tutta Agnone. Fondata nel duecento era originariamente adibita ad oratorio benedettino.
La facciata conserva un enorme rosone circolare sormontato da una piccola cornice e, al di sotto, il grande portone di ingresso sollevato dal piano stradale attraverso qualche scalino.
L’arco ogivale del portone è sottolineato da una serie di colonnine e decori geometrici, mentre a lato trova posto una croce stazionaria. Sulla sommità delle decorazioni del portone c’è un piccolo agnello, che rappresenta il simbolo dei lanai di Ascoli Piceno. Furono proprio loro, che avevano grossi rapporti commerciali con la città per la compravendita di tessuti, a titolare la chiesa al Santo protettore dai terremoti.
Navata laterale della Chiesa di Sant’Emidio
La facciata in stile romanico gotico pugliese risale agli inizi del duecento e rende l’ingresso alla chiesa di Sant’Emidio il più artistico tra quelli di tutte le chiese di Agnone.
Entrando nella chiesa di Sant’Emidio ci accorgiamo della sua assimetria. Gli interni sono infatti disposti su due navate, quella originaria a sinistra e una aggiunta successivamente, a destra, sfruttando le mura di cinta del secondo ampliamento urbanistico della città.
La navata di destra presenta un soffitto a cassettoni, mentre quella sinistra è a capriate, probabilmente ritenute antisismiche all’epoca. Gli archi che dividono le due navate erano inizialmente l’accesso a due cappelle.
Agnone: Chiesa dell’Annunziata o del Carmelo
Adiacente alla chiesa di Sant’Emidio c’è anche la biblioteca Emidiana, che conserva il manoscritto “Statua Capitula Terre Angioini“, lasciato ad Agnone da San Bernardino da Siena e da San Giovanni da Capestrano ma sfortunatamente la troviamo chiusa.
Proseguiamo sulla stessa via fino ad arrivare alla Chiesa della Santissima Annunziata o chiesa del Carmelo.
Risalente agli inizi del cinquecento, come testimoniato dalla data incisa su di una lastra murata nella parete esterna del campanile. È collegata alla confraternita Maria Santissima del Carmine e contigua al convento dei padri Filippini.
La facciata della chiesa della Santissima Annunziata è il risultato di diversi rimaneggiamenti dell’edificio. Si sviluppa in verticale ed è in stile neoclassico.
Dopo una breve scalinata puoi giungere al portale di ingresso, dalla forma squadrata e contenuta tra due coppie di paraste che sorreggono la parte superiore della facciata.
Qui continua la presenza delle paraste e, in mezzo, puoi vedere una grande finestre rettangolare. Ancora al di sopra c’è un frontone triangolare che contiene un piccolo orologio.
Gli interni sono disposti su di un’unica navata con cappelle laterali caratterizzati da alti archi a tutto sesto. I decori sono in stile barocco e tra questi puoi vedere anche una statua settecentesca della Madonna, nel secondo altare di destra.
Al suo interno accolse le spoglie di San Francesco Caracciolo, che vennero esposte al pubblico e a cui, secondo la leggenda, fu prelevato il cuore e nascosto in un luogo segreto all’interno del convento da Don Francesco De Bonis nel 1633.
Dopo aver visitato la chiesa della Santissima Annunziata arriviamo in piazza Plebiscito, uno dei luoghi più belli di tutta Agnone.
Agnone: piazza del Plebiscito e le altre chiese
Piazza Plebiscito è il cuore del borgo antico cittadino ed è qui che da secoli si svolge il mercato.
Questa è conosciuta anche piazza del Tomolo, per via di una pietra di misura che era posizionata qui e che serviva come riferimento per la vendita delle granaglie. Solo nel 1860 cambiò di nome, per omaggiare il voto popolare di annessione all’Italia.
Fontana dei 4 Grifoni
La sua pavimentazione in pendenza accoglie una piccola fontana ottocentesca, nota come fontana dei quattro grifoni, e la facciata di diversi palazzi storici, tra cui abitazioni, il Caffè Letterario, alcuni ristoranti, il palazzo del Governatore e il palazzo dei conti Martisciano.
Adiacente a piazza Plebiscito si trova la Chiesa della Santissima Trinità o San Giacomo Apostolo Questa risale al duecento ed è direttamente collegata alla confraternita della Trinità.
Chiesa della SS. Trinità
La facciata della chiesa si sviluppa in verticale e nella parte più bassa, oltre che negli angoli, ha un decoro pietra a vista. La parte più alta è invece intonacata di un colore chiaro e presenta una grande finestra rettangolare. Al di sotto un grande portale rettangolare è incorniciato in pietra liscia e dotato di architrave con un timpano semicircolare.
Il campanile, che sorge nella parte posteriore, venne realizzato successivamente alla chiesa, nel 1895.
Chiesa di Sant’Antonio Abate
Proseguendo,nel cuore del centro storico di Agnone troviamo anche la chiesa di San Francesco, dichiarata monumento nazionale nel 1926. La chiesa nacque nel 1343 su volontà dei frati minori conventuali. Sfortunatamente la troviamo chiusa per cui proseguiamo oltre fino ad arrivare nella Chiesa di Sant’Antonio Abate.
L’ultima chiesa che troviamo aperta è quella di Sant’Antonio Abate. Le sue origini sono nel 1128, in epoca normanna. Molto particolare è il fatto che all’epoca solo la facciata della chiesa ricadesse all’interno delle mura cittadine, collegata all’omonima porta, mentre il resto della struttura si sviluppava esternamente.
La facciata presenta un portale con arco ogivale con decorazioni intarsiate con motivi floreali. Questo è uno dei pochi elementi dell’edificio originario arrivato ai giorni nostri.
Al di sopra del portale c’è una grande finestra tardo barocca. Gli interni sono invece organizzati su di un impianto basilicale ad un’unica navata su cui si affacciano diverse cappelle di piccole dimensioni.
Il campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate è del 1725, ma ancora oggi risulta essere incompleto, in quanto privo di cuspide. Lungo la sua superificie ci sono diversi fregi che sfruttano la visualizzazione prospettica.
Agnone le Chiese e le campane della Pontificia Fonderia Marinelli
Un po’ sconsolati e vista l’ora decidiamo di saltare tutto a pié pari ed andare verso la Pontificia Fonderia Marinelli per la sua visita guidata che inizierà alle 12,00 e che assolutamente non vogliamo perdere.
La fonderia Marinelli è uno dei simboli della città di Agnone. Con una storia millenaria questa bottega ha partorito importantissime campane, sparse per tutto il mondo: dall’abbazia di Montecassino, alla basilica di San Paolo a Roma, dal santuario di San Giovanni Rotondo a quello quello di Pompei, ma anche in luoghi molto più distanti, quali Gerusalemme, Rio de Janeiro, Buenos Aires e New York e per ultimo, Iraq e Vietnam.
All’interno della fonderia Marinelli c’è il museo storico della Campana, titolato a Giovanni Paolo II. Questo si snoda proprio all’interno della grande bottega artigiana e presenta una grande collezione di campane che vanno dall’anno Mille fino ai giorni nostri.
La visita inizia con un video che spiega le varie fasi della creazione delle campane e passeggiare tra icone, disegni, bozzetti, riproduzioni e manoscritti sulle campane e sull’abilità degli artigiani della fonderia Marinelli che stanno continuando a utilizzare vecchissime tradizioni immutate nel tempo per dare vita alle campane odierne.
Il video termina con il saluto dei proprietari e delle maestanze dell’azienda. Salendo nella sala superiore si può vedere anche una campana in stile gotico risalente a circa un millenio fa e fusa proprio qui. La guida, che poi è un Maestro Campanaro, ci spiega che oggi, per legge, non è più possibile rifondere le campane che hanno più di 70 anni. Questa legge è stata promulgata diversi anni fa a causa dell’immane utilizzo del bronzo per la costruzione di materiale bellico e quindi tutte le campane che si sono rotte o non più funzionanti sono state utilizzate per l’allestimento di questo museo.
La famiglia Marinelli ha avuto il permesso da papa Pio XI, nel 1924, di forgiarsi dello Stemma Pontificio diventando Pontificia fonderia.
La visita termina nella fonderia dove si può vedere il mastro campanaro all’opera, oltre ai materiali della bottega in cui si può capire le varie fasi di produzione di una campana.
Torniamo al camper per il pranzo e per un po’ di riposo e visto che non c’é altro da vedere, a metà pomeriggio, dopo aver fatto camper service, ripartiamo con destinazione Roccascalegna.