Contenuti dell'articolo
15-05-24 Arriviamo in serata a Campobasso e posteggiamo il camper in questo parcheggio che si trova alle coordinate 41°33’47.8″N 14°39’07.2″E – 41.563263, 14.651993 in via Sant’Antonio Abate, 212. Non ci sono servizi ma è tranquillo. Tascorriamo la notte e il mattino successivo iniziamo la visita della città.
Andando in direzione del centro storico passiamo a fianco la chiesa di Sant’Antonio Abate che fu edificata nel 1572 sopra i resti di un’altra chiesa ed è il monumento che meglio rappresenta l’arte barocca a Campobasso.
L’interno presenta una navata con un altare maggiore realizzato in marmo, ai lati ci sono quattro piccoli altari intagliati in legno e rivestiti di oro zecchino. Nella chiesa ci sono dipinti di Guarino da Solofra come la tela di san Benedetto del 1643 e alcune altre opere di piccolo formato che si trovano sull’altare dedicato a sant’Antonio Abate. Sfortunatamante la troviamo chiusa.
Proseguiamo oltre fino ad arrivare al Museo Sannitico.
Campobasso: il Museo Sannitico
Il museo è dedicato ai Sanniti, un antico Popolo italico che abitava la regione dal VI al I secolo AVANTI CRISTO. La collezione del museo comprende manufatti e mostre che mettono in mostra la storia e la cultura dei Sanniti, tra cui i reperti archeologici provenienti da antichi insediamenti e necropoli nella regione , monete, gioielli e altri oggetti metallici di varie epoche, ceramiche e ceramiche dell’antichità, sculture ed elementi architettonici provenienti da edifici antichi terminando con la ricostruzione di una abitazione sannita, che offre uno spaccato della vita quotidiana nell’antichità
Fotogallery 1 Museo sannitico Campobasso
Il museo ospita anche mostre temporanee ed eventi culturali durante tutto l’anno, rendendolo un’ottima destinazione per gli appassionati di storia e per chiunque sia interessato a saperne di più sul ricco patrimonio culturale della regione Molise.
Continuiamo percorrendo viuzze fatte di scale fino ad arrivare al Museo sannitico.
Il museo Sannitico è il più antico museo molisano, si trova in pieno centro, è allestito all’interno del suntuoso palazzo Mazzarotta e si suddivide su tre livelli. Al piano terra troviamo reperti dell’età del ferro con materiali ceramici fino a grandi recipienti di bronzo. Questa sezione parte dal ritrovamento del villaggio di Campomarino, databile alla fine dell’età del bronzo.
Fotogallery 2 Museo sannitico Campobasso
Al primo piano troviamo la sezione relativa al popolo Sannita con i materiali, i culti e le reazioni con gli altri popoli. Qui possiamo ammirare due sepolture di guerrieri sanniti con i corredi funerari, statuine di bronzo e gioielli funerari da cui emergono le differenze delle etnie, i Frentani della fascia costiera e dei Pentri relativa alla zona appenninica. Nel secondo piano troviamo il mondo del Sannio, dopo i sanniti: dalla dominazione romana alla fine del Medioevo.
Qui possiamo ammirare una grande vetrina dove viene fatta una ricostruzione integrale della sepoltura di un cavaliere insieme al suo cavallo, fino ad arrivare agli splendidi reperti delle necropoli di epoca longobarda di Campochiaro, in particolare da Larinum e Saepinum, con gli oggetti di uso personale, quotidiano, suppellettili, manufatti in ceramica e bronzo, statue .
Il museo è molto interessante e ben curato. All’ingresso ci viene proposto un biglietto cumulativo al prezzo di €. 12,00 a persona che ci da la possibilità di visitare anche il Parco Archeologico del Sepino.
Riprendiamo a percorrere le varie stradine e scalinate in direzione del Castello di Monforte fino ad arrivare alle chiese di San Giorgio e San Bartolomeo.
Le chiese di Campobasso
La Chiesa di San Bartolomeo, risalente alla metà del XIII secolo, presenta una facciata con due arcate cieche e la parte centrale rialzata rispetto a quelle laterali.
Il protiro è molto schiacciato e al suo interno è presente una lunetta suddivisa in due sezioni: la prima raffigura il Cristo Redentore, l’altra è divisa in otto figure trapezoidali che circondano i simboli dei quattro evangelisti.
L’interno della chiesa è diviso in tre navate con colonne e capitelli geometrici uniti tra loro da archi a tutto sesto.
La Chiesa di San Giorgio si trova sulla salita che porta al castello. La chiesa fu eretta fra l’ XI° e il XII° secolo e sulla facciata, rivolta verso il borgo medioevale, si trova un rosone e il portale decorato con pilastrini e da una cornice in bassorilievo.
Salendo verso il castello, percorriamo un viale alberato di pini e ogni albero è stato dedicato ad un Caduto, di Campobasso, della Prima Guerra Mondiale di Campobasso e alla base di ogni albero si trova una targhetta con il nome e l’anno della sua morte.
Il castello è situato nel punto più alto e spettacolare di Campobasso dominando così tutta la città dall’alto. Ha una base a pianta quadrata con una torre centrale rettangolare che ospita la stazione meteorologica di Campobasso. La sommità è ornata da merli guelfi, mentre le finestre sono cosi piccole da confondersi con le feritoie.
All’ingresso si trova lo stemma della famiglia Monforte, composto da una croce incastonata tra quattro rose. Al suo interno si presenta molto semplice e senza fronzoli e attraverso una scalinata si arriva alla spettacolare vista panoramica che spazia dalle colline pugliesi alle montagne abruzzesi, fino ad arrivare al Mar Adriatico distante una sessantina di chilometri in linea d’aria. Ma tutto questo non è possibile vedere perché il castello è chiuso per restauri.
Proprio di fronte al castello si trova la chiesa di Santa Maria Maggiore al cui interno si trova la statua della Madonna dei Monti che insieme a San Giorgio sono i patroni di Campobasso. Alla Madonna dei Monti è dedicata, il 31 maggio, l’Infiorata che, come a Cupramontana, il giorno del Corpus Domini, porta la Madonna in processione sopra un tappeto di petali di fiori.
La Cattedrale della Santissima Trinità sorge dalle ceneri della prima edificazione del 1504 che, a causa di un terremoto, crollò. Venne ricostruita in stile neoclassico con il prònao esastilo con colonne di ordine ionico. L’interno, a tre navate senza transetto, presenta affreschi del pittore campobassano Amedeo Trivisonno (1904 – 1995) situati al sopra del portone d’ingresso. Anche questa chiesa è chiusa per restauri.
Torniamo verso il parcheggio dove abbiamo lasciato il camper e il caldo aumenta. Ripassiamo davanti la Chiesa di Sant’Antonio Abate con la speranza che fosse aperta, ma inutilmente.
Il museo dei Misteri
Nel pomeriggio, nell’andare al Museo dei Misteri, sentiamo suonare le campane della Chiesa di Sant’Antonio Abate e quindi abbiamo la speranza che sia sicuramente aperta.
Museo dei Misteri Il museo è strutturato in tre sale, di cui una è dedicata alle proiezioni. La prima sala che incontriamo è allestita con costumi d’epoca e foto che testimoniano le passate manifestazioni. La seconda sala, la più importante, è dove sono esposte le 13 impalcature usate per la sfilata e infine, nella sala proiezioni, girano a rotazione le testimonianze video delle manifestazioni registrate nel 1929, 1948, 1952, 1958, 1999 e 2006 mostrando anche quelli che sono i backstage della manifestazione.
Onestamente pensavo fosse meglio, i carri che vegono portati in processione il giorno del Corpus Domini sono solo abbozzati e quindi non gradevoli alla vista.
Torniamo indietro e questa vlta abbiamo la possibilità di visitare la chiesa di Sant’Antonio.
Entriamo durante la recita del Santo Rosario quindi facciamo in modo di non disturbare i fedeli con la nostra presenza. Se l’esterno risulta anonimo, l’interno è veramente un’opera d’arte.
Campobasso è una bella città, trovi tutto in ordine e pulito, per quello che abbiamo potuto vedere. Il parcheggio adibito a sosta camper si trova in una zona abitata, quasi sicuramente, da famiglie di origine nomade ma tutto è in ordine e la pulizia regna sovrana.
Anche se è pomeriggio inoltrato decidiamo di spostarci verso la prossima tappa.